Una metafora chiamata “Canvas Chef”

Canva

“Il suo nome è Canvas chef” La testa le sta per esplodere, adesso dipende tutto da questo incontro con i venture capitalist che sono in ascolto per capire se c’è effettivamente qualcosa su cui investire “L’idea è quella di progettare un software che possa semplificare la progettazione grafica, avere strumenti professionali a portata di click.” Lo sguardo degli ascoltatori è titubante “Ma perché si chiama Canvas Chef?” Melanie Perkins osserva il fidanzato Cliff Obrecht che con uno sguardo riesce a calmarla “È una metafora sulla pizza. Gli elementi che si vogliono utilizzare sono i condimenti tra cui scegliere, mentre il documento che si vuole creare, ad esempio volantini o biglietti da visita, sono l’impasto”.  Bill Tail, un finanziatore della Silicon Valley osserva i suoi colleghi fermi a pensare. “Noi siamo venture capitalist, decidiamo su cosa investire oppure no. Lei, signorina Melanie, si è infiltrata, se così possiamo dire, nella nostra competizione di Kitesurf, ed è brava in questo sport. Io ammiro, noi tutti ammiriamo, la sua forza di volontà, ma non vogliamo investire sul suo progetto mi spiace”.

Un altro “no”, quanti altri “no” sarebbero dovuti arrivare ancora? 

 

Ciò che abbiamo cercato di ricreare è l’incontro, avvenuto nel 2011, tra i venture capitalist e Melanie Perkins, la fondatrice di Canva. 

Ad oggi la piattaforma di Canva con più di 20 milioni di iscritti, provenienti da 190 paesi, è uno strumento di progettazione grafica che semplifica le procedure di progettazione e mette a disposizione moltissimi strumenti.

Un annuale scolastico pieno di idee

Siamo nel 2007, nel Perth, dove Melanie insegna agli studenti come utilizzare programmi di grafica come InDesign e Photoshop per la creazione degli annuali della scuola, ma si scontra subito con la difficoltà dei ragazzi a padroneggiare strumenti professionali e spesso molto complessi. Inoltre, la stampa di un poster o un volantino richiede vari passaggi, con azioni laboriose e diversi software da adoperare.

Decide quindi di creare una piattaforma che possa facilitare i procedimenti di progettazione grafica e aiutare così studenti con difficoltà.
Crea quindi una startup con il fidanzato Cliff Obrecht, il cui nome è “Fusion Books”, il cui uso era per la creazione degli annuali scolastici, la quale con un progetto base trova subito posto nel mercato: 400 scuole, con licenziatari fino in Francia. Ciò che manca ora sono dei veri e propri finanziatori.

 

Quando nel 2011, si presenta la possibilità di parlare con finanziatori della Silicon Valley, Melanie Perkins, non ci pensa due volte, e scoperto che sarebbero arrivati a Perth per una competizione di kitesurfing, inizia ad allenarsi nello sport in questione per poi “infiltrarsi” all’incontro. 

Ma come abbiamo letto prima, sappiamo che il piano non ha il risultato sperato. 

Ciò nonostante, Melanie viene invitata a partecipare agli altri incontri e un giorno, durante uno di questi incontri, Melanie e Cliff incontrano Cameron Adams, ex dipendente Google e fondatore di una startup con sede a Sydney. 

Catturato dall’idea di Perkins, Adams diventa cofondatore di Canva, e grazie al suo aiuto raccolgono 3 milioni di dollari di finanziamenti in due sessioni, inclusa una sovvenzione da parte del governo australiano.


Durante il primo mese di attività di Canva, si iscrivono oltre 50mila utenti, mentre nel 2014, dopo un’ulteriore finanziamento arrivano a 600 mila.

La piattaforma inarrestabile

La piattaforma di Canva ad oggi è un vero gioiello per la progettazione grafica, basti pensare che viene utilizzata sia da principianti sia da professionisti.

Questo perché ha due elementi importanti:

  • La piattaforma è gratuita, ma se si vuole accedere a strumenti più avanzati allora si può optare per un abbonamento settimanale o annuale.
  • Il servizio offerto è incredibilmente semplice da usare. 

 

Caparbietà, credere nel proprio progetto, ci fanno dimenticare che Melanie, a soli 32 anni, è una delle donne più giovani al comando di un’azienda stimata 6 miliardi di dollari e una fortuna personale di 2,5 miliardi di dollari. Una donna nata dal nulla, ma con grande fiducia in ciò che faceva.

Il soggiorno di mia mamma era diventato il mio ufficio, il mio ragazzo era diventato il mio socio in affari e abbiamo ideato un sistema che permettesse alle scuole di creare i loro annuari in modo molto semplice.

Melanie Perkins