Facebook

Facebook: colosso dei social network

Da semplice studente dell’università di Harvard a imprenditore è il più grande social network al mondo. Seguita da circa un miliardo di utenti, nel 2012, la piattaforma di Facebook creata da Mark Zuckerberg e ad oggi il sito più visitato al mondo subito dopo Google.

Ancora studente nel 2003, Zuckerberg rende pubblico il social Facemash, ovvero il predecessore del moderno Facebook. La piattaforma utilizza le foto di riconoscimento degli studenti che erano iscritti all’università. Per questo motivo i responsabili dell’università chiesero a Mark di chiudere la piattaforma in quanto prevedeva la violazione della privacy e del copyright individuale. Rischia anche l’espulsione dall’università.

Ma è nel gennaio del 2004, che Zuckerberg, con gli amici Dustin Moskovitz, Eduardo Saverin e Chris Hughes, crea Facebook che non è più indirizzato alla sua università ma anche ad altre: la Stanford University  e la Ivy League.

La data ufficiale della nascita del sito come lo conosciamo noi è il 4 febbraio del 2004.

Fin da subito Facebook inizia ad avere problemi. Infatti, qualche giorno dopo la divulgazione della piattaforma, tre studenti dell’università accusano Zuckerberg di averli truffati e rubato l’idea per il loro sito.

Nel 2005 invece, il dominio facebook.com viene registrato con il costo di 200 mila dollari. Nel 2006 i servizi della piattaforma vengono estesi alla Microsoft e alla Apple. Sempre nel 2012, nasce anche la possibilità di poter far accedere a Facebook chiunque abbia almeno 13 anni.

Nel 2007 inizia la scalata del successo. Microsoft acquista una quota di 1,6%, mentre il 2% viene aggiudicato da alcuni investitori russi. In questo momento secondo la Microsoft, Facebook vale 15 miliardi


Nel 2010 il valore dell’azienda sale a 41 miliardi di dollari.

Più il valore aumenta, più anche i miglioramenti della piattaforma si fanno avanti.

Infatti: nel 2012 lancia diversi servizi aggiuntivi, in particolare applicazioni per i dispositivi mobile.

Sempre nel 2012, il 17 maggio, l’azienda di Zuckerberg viene quotata all’interno della borsa a 104 miliardi di dollari, e viene definito il più alto valore in assoluto per una compagnia che è presente da poco tempo sul mercato.

Da Facebook a Meta


Perché viene scelto il nome “Facebook”?

Facebook tradotto letteralmente significa “faccia libro”. Infatti, il nome prende spunto dall’abitudine all’interno delle università statunitensi di creare un elenco di tutti gli studenti iscritti con nome e relativa foto che identifica gli identifica. Questo serviva a facilitare la socializzazione tra gli studenti. Ed è esattamente lo scopo di Facebook.

Facebook rappresenta appieno questo scopo. Infatti, Facebook, è una rete virtuale che ci avvicina e ci mette in contatto con le persone che condividono i nostri stessi interessi, lo stesso luogo di lavoro, l’università, la scuola.

Facebook è inoltre un magnete per gli studiosi che vogliono studiare le dinamiche sociali.

L’influenza sociale di 

Facebook anche influenzato il paesaggio culturale in quanto a una moltitudine di film e libri che parlano di essa punto un esempio è il film “the social network” che racconta la storia della piattaforma mettendo in risalto gli aspetti più scandalistici e sensazionali. Il libro “Facebook, la storia” di David Kilpatrick dove si viaggia alla scoperta della nascita della piattaforma fino ai giorni nostri parlando degli effetti del social network sulla nostra vita quotidiana.

Dopo anni di miglioramenti il 28 ottobre 2021, Zuckerberg annuncia il cambio del nome della piattaforma. Considerando sempre ciò che gli sta intorno, Zuckerberg sceglie il nome “Meta”, ovvero un diminutivo della parola metaverso.

Viene da chiedersi cosa sia questo metaverso.

In poche parole è una realtà virtuale che è capace di integrare tecnologie digitali e immersive come ad esempio i videogiochi, le videoconferenze, la realtà aumentata, i social media, il sistema education.

Facebook non ha sostituito le relazioni reali, ma aggiunto occasioni di rimanere in contatto che altrimenti non ci sarebbero.

Mark Zuckerberg